Bottega Verde – white sublime detergente viso – recensione e inci

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Prima di comunicarvi la mia opinione sul detergente viso White Sublime di Bottega Verde, vorrei farvi notare che ho avuto qualche problemino con le foto, nel senso che ero super convintissima di aver fotografato la confezione prima di massacrarla con l’uso, e invece no.
Per non costringervi a lavorare di fantasia, ho raccattato dal web le immagini delle scritte argentate che un tempo campeggiavano sullo sfondo bianco (sul quale sono stilizzate delle calle, proprio per essere pignoli). Per fortuna l’inchiosto nero invece non mi ha abbandonata, infatti il resto del flacone, inci compreso, restano leggibili, anche in tedesco.

La linea White Sublime di Bottega Verde è stata pensata per illuminare l’incarnato schiarendo eventuali macchie, grazie alla presenza dell’attivo ALPAFLOR® Gigawhite (scopriremo poi cos’è, se avrete la forza di arrivare in fondo), infatti anche questo detergente viso si propone di illuminare e uniformare, detergendo efficacemente e liberando i pori (!).

Il prodotto si presenta trasparente e dalla consistenza gelatinosa, in confezione sempre trasparente (questo connubio mi terrorizza, vi ricordate lo shampo Nude Herbal Essences?) da 200 ml.
Può essere acquistato sul sito del produttore, oppure nei vari negozi monomarca, al costo folle di 21 euro. Ovviamente io non l’ho pagato a prezzo pieno (presumo 4-5 euro, non di più), infatti basta aspettare lo sconto giusto per portarselo a casa almeno a metà prezzo.

Recensione d’uso: La pelle dopo uno o due giorni d’utilizzo del detergente White Sublime risulta effettivamente illuminata, come se lo strato superficiale di cellule morte fosse stato rimosso con un peeling, e al tatto la si sente davvero morbida e liscissima.
Nulla da eccepire sul fatto che questo detergente viso di Bottega Verde pulisca davvero a fondo, rimuovendo qualsiasi impurità e struccando bene senza bruciare gli occhi.
In realtà al terzo giorno d’uso il viso inizia a tirare in maniera tremenda, e non ci si spiega come un prodotto dall’apparenza così innocua possa sgrassare così tanto anche la mia pelle, unta un giorno sì e l’altro pure.
L’assenza di schiuma mi faceva ritenere che il suo potere lavante fosse basso, ma l’evidenza dei fatti mi dimostrava come questo prodotto non avesse problemi nemmeno a rimuovere l’olio che spesso uso per struccarmi.

Alla fine l’ho usato alternandolo ad altri prodotti meno sgrassanti, perchè guardando l’inci mi sono resa conto che l’uso quotidiano di un prodotto simile non solo puó seccarmi la pelle privandola della sua naturale protezione idrolipidica, ma anche rendermela ipersensibile e irritata.
Vi spiego immediatamente il perchè, analizzando l’inci insieme a voi.

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Analisi inci.
Il primo tensioattivo che si trova in inci è il delicatissimo decyl glucoside, facilmente biodegradabile e per nulla aggressivo, anche se riscontra rari casi di allergia da contatto.
Subito dopo di lui sarebbe stato normale trovare un altro tensioattivo, a sostenere il potere lavante del prodotto in modo da bilanciare la SAL, invece ci ritroviamo con una grossa quantità di propylene glycol, un solvente molto aggressivo, che scioglie letteralmente il cemento intercorneocitario tra le cellule morte, privando di qualsiasi protezione la nostra pelle.
Il propylene glycol non è tossico, infatti viene usato anche in cucina negli aromi per dolci, ma risulta troppo aggressivo per la pelle in quantità così elevate: potete immaginare come un uso continuativo di tale sostanza possa arrecare danni all’equilibrio di idratazione e protezione della delicata pelle del viso.
Ecco dunque spiegato l’effetto peeling e l’innaturale sensazione di pelle liscia che tira.

Dopo abbiamo un bel polimero sintetico (plastica in polvere), il solito PEG-7 che in questi giorni non mi abbandona (7 parti di ossido di etilene legate a una parte di olio di cocco etossilato, proprio un toccasana per l’ambiente…) e siamo già al conservante (fenossietanolo, va bene).
Poi, un goccio di glicerina e la reclamizzata liquirizia (Glycyrrhiza glabra extract)

Per i pochi eletti che hanno avuto la forza di arrivare fin qui, svelerò ora cos’è in realtà il tanto decantato ALPAFLOR® Gigawhite, marchio brevettato della DSM, che ci viene venduto come schiarente-illuminante.
Si tratta sostanzialmente di un bellissimo mix bucolico di erbe svizzere, che comprende malva (Malva Sylvestris Extract), alchemilla (Alchemilla Vulgaris Extract), melissa (Melissa Officinalis Leaf Extract), menta piperita (Mentha Piperita Leaf Extract), veronica (Veronica Officinalis Extract), achillea (Achillea Millefolium Extract) e infine primula (Primula Veris Extract).

Non facciamoci poi mancare un pizzico di alpha-arbutin, forma sintetica di un derivato dall’uva ursina, che dovrebbe aiutare a schiarire e a illuminare il viso.

Tutti questi estratti vegetali ed attivi sono totalmente inutili in un prodotto a risciacquo, vanno solo ad aumentare la quantità di roba che finisce nello scarico e, dato che non restano sulla pelle, non schiariranno un bel niente. Ovviamente la loro presenza serve solo a rendere il detergente conforme al resto della linea White Sublime, mentre il gioco sporco verrà fatto dal solvente, che rimuovendo le cellule morte vi darà, inizialmente, l’effetto pelle luminosa.

Come se non bastasse il disastro cosmico visto finora, è bene continuare a leggere l’inci, perchè ho adocchiato altri orrori nascosti tra gli allergeni del profumo (ecco si, dimenticavo, l’odore è fantastico… Se vi capita dateci una snasata perchè merita davvero! Ma adesso devo tornare arrabbiata).

– Era proprio necessario aggiungere un conservante cessore di formaldeide? Ok, essendo in un detergente, l’imidiazolidinyl urea finisce nello scarico e non mi fa male (forse, considerando che nel frattempo il propylene glycol mi ha scorticata), ma non mi piace comunque.
– disodium EDTA. Volevamo mica farci mancare un altro conservante? Questo solubilizza i metalli pesanti, così appena finisce in mare rende disponibili in acqua mercurio, cromo, piombo… Buona la scatoletta di tonno inquinato, vero?
– la scelta di usare un flacone trasparente ha infine reso necessario anche un filtro UV che proteggesse il prodotto dal decadimento dovuto alla luce (Butheth-3, sodium benzotriazolyl buthylphenol sulfonate, tributyl citrate = CIBAFAST H).

In definitiva, per me il detergente viso White Sublime si è rivelato un pessimo acquisto, e di sicuro non lo utilizzerei una seconda volta nemmeno se mi venisse regalato.
Acquisto da Bottega Verde da almeno 10 anni e come cliente vedere un prodotto simile mi fa davvero dispiacere.

vostra (Indignatissima)
Dorothy 🌸

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7 pensieri su “Bottega Verde – white sublime detergente viso – recensione e inci

  1. silvia says:

    Grazie mille per questa spiegazione sul prodotto, cerco sempre di interpretare gli ingredienti o eccipienti di un prodotto prima di acquistarlo, ma non essendo per niente esperta in materia, faccio solo tante ipotesi e tanta ricerca che solitamente non mi aiuta molto.
    Ho giusto ora acquistato un prodotto della linea white sublime, esattamente il contorno occhi idratante antiborse ( anche io super scontato a 5 euro); secondo quanto hai detto, i famosi “illuminanti” dovrebbero fare effetto dato che questa è una crema e quindi resta sul contorno occhi per ore. Hai mai provato questa crema in particolare? Vi aggiornerò sugli effetti.
    Grazie mille per i consigli dati.

    • Dorothy says:

      Ciao Silvia, come hai visto già da sola, c’era l’apposita review… Che dire? Confermo il mio giudizio negativo su questa linea!
      Dorothy

    • Dorothy says:

      La linea alla rosa mosqueta ha due creme più che promosse, lo stick contorno occhi e labbra è davvero ben fatto e infine l’olio di rosa mosqueta puro, mano santa su cicatrici e rughe. 🙂
      la linea riso venere ha un’ottima crema corpo, il resto non l’ho provato, ma aveva uno standard formulativo tendente all’ecobio.
      buone anche la retinolo bio plus da giorno e il siero della ialuron plus. Si tratta di prodotti non del tutto ecobio ma fatti bene e con gli attivi giusti, pian piano spulcerò ancora ma quando incappo in cose come questo detergente mi passa la voglia! ☺️

      • The previously on theory says:

        Grazie per queste informazioni. Volevo chiederti: io ho molte cicatrici sottopelle dovute all’acne, dalla quale sono totalmente guarita. Mi sono sempre chiesta se l’olio di rosa mosqueta puro andasse bene anche per questa problematica, ma l’ho sempre trovato associato alla pelle molto secca o matura e così ho sempre desistito xD

  2. The previously on theory says:

    Questo inci mi ha fatto a dir poco inorridire.. Specialmente ora che mi hai insegnato la storia degli estratti in un detergente a risciacquo 😀
    Sono sempre stata convinta che Bottega Verde, di verde ha solo l’ingegna. E questa è l’ennesima conferma! XD

I commenti sono chiusi.