Maschere viso a cosa servono

Maschere viso: a cosa servono?

Una parte delle maschere viso presenti sul mercato cosmetico, oltre a non aggiungere assolutamente nulla ai risultati di una quotidiana skincare coi prodotti giusti, lasciano decisamente il tempo che trovano.
Esiste una maschera viso per ogni esigenza: antiossidanti, nutrienti, esfolianti, purificanti, ecc…
Alcune servono davvero, altre no. Ti sarà capitato di pensare: “questa roba non funziona, non cambia assolutamente nulla…”. Ecco, infatti.

Per decidere se una maschera viso può servire a qualcosa, bisogna prima di tutto capire se la nostra esigenza può essere soddisfatta con un prodotto da usare una tantum per qualche minuto o qualche ora, oppure abbiamo bisogno di affrontare il problema con prodotti di uso quotidiano che intervengano gradualmente.

Perchè e quando ha senso utilizzare una maschera?

  • Quando il prodotto agisce davvero in quei pochi minuti (es. acidi)
  • Quando l’attivo da stendere sul viso con la maschera ha consistenza, colore o effetto non applicabili a una skincare quotidiana (es. argilla)
  • Quando con la skincare quotidiana non si otterrebbero gli stessi effetti di un’applicazione intensiva (es. argilla e sheet masks)

Ne deduciamo che le maschere migliori in assoluto, come efficacia immediata ed utilità effettiva, sono senza dubbio i prodotti all’argilla e le maschere peeling.
Questo perchè non sono facilmente sostituibili: non è consigliabile fare dei prodotti di skincare con alte percentuali di attivi esfolianti nè con alte dosi di ingredienti assorbenti.
Quindi, si ricorre alla maschera.

Maschera viso pelle grassa

Tipica maschera all’argilla per pelli grasse. Source: Google immagini

Discorso a parte va fatto per le varie maschere in crema, semplicemente idratanti, nutrienti, anti-secchezza o anti-disidratazione.
Nove volte su dieci non c’è assolutamente alcun “effetto wow”, a meno che nei tre mesi precedenti tu non abbia vissuto nella foresta amazzonica senza uno straccio di skincare routine e la tua pelle non stia chiedendo pietà.
In tutti gli altri casi le guardi e ti chiedi cosa possano fare in più rispetto a quello che ottieni già dal tuo olio viso o dalla tua crema.
NULLA.

Com alcuni rari prodotti, effettivamente, si nota un immediato e considerevole aumento di turgore e morbidezza della pelle (attraverso un meccanismo di leggera occlusione e mantenimento dell’idratazione sull’epidermide): è un effetto tipico delle maschere in tessuto o in hydrogel, più raro nelle maschere in crema, che di solito non fanno assolutamente nulla di più della tua crema viso.

Un’eccezione particolare può essere data da pomate e maschere lenitive e antinfiammatorie, ma  non si tratta della maggioranza.

Se addirittura fai fatica a distinguere visivamente e a livello tattile la tua maschera da un prodotto di uso quotidiano, vuol dire che quella maschera NON è tale, NON doveva esistere con quel nome, e molto più probabilmente si tratta di un prodotto leave on sotto mentite spoglie.
Solo che molto probabilmente sei già piena di sieri e creme, quindi ti hanno venduto una maschera. Geniali.

Quando poi c’è scritto che la maschera può essere lasciata in sede tutta la notte, allora a quel punto hai la certezza matematica che se sciacqui il prodotto semplicemente non  sfrutterai le sue proprietà. Le sempre più comuni sleeping mask (o night pack)  sono impacchi da lasciare sulla pelle, che impropriamente vengono messi nella categoria delle maschere.
Di solito si tratta semplicemente di gelatine, burri  o emulsioni, più corpose delle creme che applichiamo quotidianamente (ma capitano anche prodotti molto leggeri), magari solo colorate con fantasia.

Gli attivi di questi prodotti hanno un’efficacia direttamente proporzionale, oltre ad altri fattori, anche al tempo in cui restano in loco. Esempi classici sono gli antiossidanti, gli idratanti, e i nutrienti.
A quel punto che fare? Come utilizzare questi prodotti un po’ sòla?

Mettiamo che torni a casa alle 18-19.
Ti strucchi, massaggi il tuo bel balsamo detergente su tutto il viso, lo togli con un bel panno di cotone caldo e vaporoso, e a quel punto procedi alla tua skincare per la notte.
Mangi, metti a posto, e tra un libro e una chiacchiera arrivano le 22-23.
Sono passate almeno 4 ore da quando hai applicato la tua skincare serale e, dimmi se sbaglio, sul viso ne è rimasta ben poca traccia.
A questo punto hai tre opzioni:

  • Pigra – vai a letto così come sei
  • Recidiva – una spruzzata di tonico e ripeti una passata leggera del tuo trattamento notte preferito
  • Ottimizzatrice – metti la tua maschera nutriente sul viso e, mentre controlli la mia pagina Facebook, la lasci agire per 15-20 minuti. Massaggia l’eccesso o tampona con una velina (un pezzo di carta igienica va benissimo), poi a nanna.

A seconda delle condizioni della pelle e del tempo che ho a disposizione, personalmente scelgo di volta in volta quale opzione abbracciare, perchè ovviamente non ha senso essere un’Ottimizzatrice seriale ogni santa sera.

IL Paragrafo in cui tentiamo di capire le maschere viso in tessuto

Se dovessi usare due aggettivi per questa trovata geniale (che esiste da decenni ma poteva diventare una moda solo partendo dalla  Korea) direi: coreografiche e intelligenti.
Sul coreografico credo di non aver nulla da spiegare, diciamo che non passi inosservata con una di queste addosso. Intelligenti in due modi:

  • Per efficacia

Il tessuto mantiene in sede gli attivi e il siero evitando che evapori e si asciughi troppo rapidamente. Al contempo la leggera occlusione causata dal tessuto permeabilizza la pelle, attraverso un effetto “macerativo” che allenta la barriera cutanea e “spinge” più a fondo gli attivi della maschera, sostanzialmente idratanti, specialmente se aiutata dalla presenza di qualche solvente.
Inoltre, aprendo la maschera al momento dell’uso si usa un prodotto sempre al meglio delle sue potenzionalità.

  • Per le aziende cosmetiche

Spesso si tratta infatti di maschere impregnate di attivi tra quelli che possiamo tranquillamente utilizzare ogni sera con la nostra skincare routine, quindi ci vendono un prodotto monodose al prezzo (talvolta) di un cosmetico che ci durerebbe almeno un mese. Certo, stiamo facendo un impacco con una dose molto elevata di cosmetico, e questo aiuta ad avere effetti più veloci, ma una singola applicazione da 30-40 euro è assolutamente ridicola. Mi rifiuto categoricamente di acquistare, testare e proporvi queste cose. A quel prezzo, con un mese di trattamento si acquista una seduta di laser dal dermatologo.

Non è il caso dei prodotti coreani, patria delle sheet mask con prezzi assolutamente accessibili, ma questi prezzi si vedono facilmente tra i brand occidentali che vendono singole maschere a decine e decine di euro l’una. Ci mancherebbe, se ti avanzano un po’ di soldi e ti fa piacere usarle, ben venga, ma da un ounto di vista funzionale non sono la scelta migliore.

Fare queste maschere una volta ogni tanto e poi avere una skincare routine penosa NON ha senso.
Ti basti sapere che alcune ragazze coreane fanno la loro maschera ogni sera, quindi effettivamente sfruttano con continuità i vari idratanti, antiossidanti e tutto ció che la loro sheet mask contiene. Oltre alla beauty routine di base.

Da noi c’è meno “fanatismo” e sottolineo che non è indispensabile trasformarci ogni sera in belle statuine mascherate: non serve, basta una normale skincare routine ben concepita. Una frequenza più che sufficiente è di 2-3 applicazioni a settimana, per mantenere gli stati dell’epidermide ben idratati e turgidi.

Anche perchè se non hai ancora provato le maschere di tessuto sappi che sono parecchio scomode e tendenzialmemte antiestetiche (si, anche quelle carine disegnate con il muso degli animali). Tu ti aspetti una cosa del genere:

Maschera viso tessuto

La maschera è in realtà modificata in computer-grafica sul volto della modella, sono pochissimi i brand con una vestibilità così perfetta. Source: Google immagini

E invece ottieni questo:

Korean Tissue mask opinioni

Queste sono maschere in tessuto di pessima fattura, ma anche le ragazze non si sono affato impegnate a stenderle. Le maschere in tessuto richiedono impegno e pazienza, almeno per prenderci la mano.
Source: Google immagini

Qualche brand ha capito le difficoltà pratiche di questi prodotti e ora stanno prendendo piede maschere gommose modellabili direttamente sul viso, che asciugandosi vengono facilmente rimosse (senza effetto peeling) come se fossero spessi fogli di gelatina semisolida.

Discorso a parte va fatto per quelle che io ritengo essere quasi degli strumenti del maligno:

le maschere scrub

Se mi leggi da un po’, sai già che gli scrub vengono visti qui con diffidenza e sospetto.
In realtà non è proprio così, ma è vero che gli scrub sono semplicemente inutili con la tipologia di skincare routine che io sostengo, nel momento in cui la detersione del viso viene fatta quotidianamente con un supporto fisico vagamente esfoliante (il benedetto panno di mussola di cotone) e considerando che a seconda della stagione si utilizzano più o meno frequentemente maschere o fluidi effetto peeling con modulate percentuali di acidi vari.

Quindi lo scrub non ci serve. La maschera scrub, invece, è l’evoluzione demenziale della skincare multifunzione.
Di solito questi prodotti contengono granuli di varia natura (pessimo per l’ambiente il polyethylene, pessimi per la pelle i noccioli di albicocca frantumati e scheggiati) dispersi in una poltiglia che sembra una normale crema idratante, della tipologia “maschera che non mi cambia assolutamente nulla tra usarla o meno“.

Appurato che no, questi prodotti NON puoi lasciarli sul viso tutta la notte, perchè altrimenti riempi le lenzuola di granelli (e poi il filtro della lavatrice ti battezza il bagno), che te ne fai?

  • li usi una volta ogni due anni se hai nostalgia dello scrub (qualcosa devo anche aver recensito da qualche parte, con delle valutazioni nemmeno brutte)
  • li sfrutti sui gomiti e sulle ginocchia
    Consiglio la seconda opzione, in alternativa a olio e zucchero.

Alcune precisazioni finali:

Quindi mi stai dicendo che le maschere scrub sono il male assoluto?

No, non necessariamente. Se proprio ti piacciono, scegli prodotti con palline rotonde che siano delicate sulla pelle.
NO a gusci frantumati e granuli scheggiati o spigolosi, rischi di andare a danneggiare le cellule con micro ferite, e irriteresti la pelle. I migliori sono quelli con le perline di olio di jojoba.
NO alle perline di plastica (polyethylene) che i depuratori non riescono a filtrare e poi me le ritrovo nell’orata al cartoccio. No buono.

Quindi le maschere idratanti e nutrienti sono tutte una sòla megagalattica e uno speco di soldi?

Ni. Nel senso che in realtà servono davvero a pochissime persone e molto probabilmente tu NON sei tra di loro. Come dicevo, alcune hanno anche effetto immediato, ma prodotti del genere servono su pelli davvero secche, disidratate e un po’ avvizzite, mentre se hai problemi di impurità è probabile che gli sfoghi aumentino.
Il giusto nutrimento e idratazione si ottiene con la normale skincare, poi è ovvio che fare qualche maschera è anche divertente e rilassante.

Quindi tutte le maschere all’argilla, agli enzimi o peeling vari sono prodotti fantastici e adatti a tutti?

NO. Le maschere all’argilla devono essere formulate bene per il tuo tipo di pelle, e in generale se ti cementificano la faccia è meglio aggiungervi qualche goccia di un olio a piacere per non stressare i tessuti di supporto della cute.
Idem per le maschere enzimatiche e le maschere peeling. Bisogna sempre valutare la formulazione del singolo prodotto, perchè alcune di questi prodotti sono belli sulla pubblicità ma tremendi nella pratica, e possono creare grossi problemi alle pelli  sensibili, che hanno bisogno di prodotti con percentuali di acidi blande e con eccipienti ipoallergenici.
Ad ognuno il suo.

Se non hai la più pallida idea di quale maschera possa fare al caso tuo, ti ricordo che è disponibile la mia consulenza a distanza, oppure puoi dare un’occhiata al database delle recensioni.

Dorothy 🌸

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21 pensieri su “Maschere viso: a cosa servono?

  1. isabella says:

    salve volevo innanzitutto complimentarmi per il tuo sito. l’ho scoperto solo ieri e lo trovo fantastico. stavo cercando online consigli per maschere viso e ho trovato il tuo articolo che parlava della maschera idratante nuxe. stavo già per comprarla ma ho avuto un dubbio. ho controllato e hanno decisamente cambiato la formulazione. adesso l’alcohol denaturato viene al terzo posto dell’inci. io ho una pelle matura abbastanza secca, ho paura che la nuova formulazione sia troppo aggressiva per me. un consiglio?

    • Dorothy says:

      Buonasera Isabella,
      grazie dei gentilissimi complimenti e per aver apprezzato questo articolo!
      L’alcool al terzo posto in un INCI non significa necessariamente che ce ne sia tanto o che il prodotto sia disidratante, va considerato il resto della formula, ad esempio valutando se contiene molti grassi che attenuino l’azione dell’alcool. Guardando la formula nel suo insieme si può anche provare a intuire di che percentuale di alcool stiamo parlando, perchè alcuni ingredienti si usano entro range abbastanza precisi. I formulatori di Nuxe possono prendere delle cantonate, ma è estremamente facile che l’alcool in formula sia adeguatamente tamponato.
      Buon proseguimento
      Dorothy

  2. Linda says:

    Quindi quando tempo fa facevo diverse maschere e non mi sembrava di vedere differenze non ero pazza leggevo continuamente di ragazze che le lodavano, anche fai da te, e nonostante ci provassi anch’io non vedevo quasi mai risultati ma quindi questo discorso vale anche per le erbe indiane mescolate con acqua e miele? Tipo amla, polvere di petali di rosa, ibisco ecc?

    • Dorothy says:

      Ciao Linda,
      Ogni prodotto può dare soddisfazioni su precise problematiche e tipologie di pelle, ma confermo quanto detto: molti tipi di maschera in crema possono essere sostituiti da una buona skincare, se quello che cerchiamo è funzionalità.
      C’è tutta una parte di dermocosmesi che vende invece la “SPA experience”, il lusso, il relax, l’aromaterapia, che vanno comunque benissimo se graditi, ma ai quali è bene non attribuire proprietà taumaturgiche.
      Le maschere fai da te, soprattutto quelle con uova, miele, yogurt e altri pacciughi, vengono spesso composte senza avere la più pallida idea di cosa si stia mettendo insieme, proprio a livello chimico-funzionale, e di cosa si voglia ottenere, per cui diventa ancora più difficile avere dei risultati.
      Senza contare che anche i migliori attivi, pur messi sulla pelle che ne può beneficiare, necessitano di tanta costanza e ripetute esposizioni per dare soddisfazioni tangibili.
      Stiamo però parlando in modo generico di un mare di prodotti molto diversi, mentre ogni singola formulazione meriterebbe una valutazione a sè, e a sua volta ogni pelle va valutata per le sue esigenze.
      Per farti un esempio, ho clienti private che trovano effettivo beneficio dall’applicazione di maschere in crema all’apparenza banalissime, che non darebbero mezzo risultato sul 99% delle altre persone: sicuramente gioca un ruolo rilevante l’età non giovanissima della pelle, di certo anche lo stile di vita e le condizioni ambientali la richiedono, senza dubbio la maschera viene applicata in momenti di emergenza, ed è pacifico che si tratta di prodotti scelti con cognizione di causa.
      Ecco, queste sono eccezioni che confermano la regola.
      Buon proseguimento!
      Dorothy

  3. nadia says:

    Mai comprata una maschera per il viso in vita mia se non l’argilla, ho sempre avuto l’impressione che fossero ridondanti. Tuttavia, a volte penso a quanto tempo ho speso in maschere per capelli e rabbrividisco. Scherzi a parte, post dopo post stai pian piano dando risposta a molte domande che mi faccio ma che non oso cercare su internet perché è difficile discernere ciò che è scritto per essere obiettivo con ciò che è scritto per far pubblicità. Grazie infinite! Non so se ti capiterà mai di parlare di depilazione viso intesa come radersi tutti i peli del viso con un rasoio, è una cosa che spopola su internet ma di cui io sono “attratta” per i benefici e “terrificata” per eventuali conseguenze, hai qualcosa da dirmi al riguardo? Magari hai già scritto qualcosa da qualche parte ma mi è sfuggita

    • Dorothy says:

      Buongiorno Nadia,
      Grazie a te per aver apprezzato l’articolo!
      Ti riferisci alla tecnica del microblading presumo, quella che alcun estetiste usano per raschiare cellule morte (e peli), rasando tutto.
      In generale ho già parlato del rasoio e di depilazione del viso, ma non di questa specifica moda che sconsiglio vivamente di seguire: pensa al pelo come a una piramide molto allungata, che vive metà dentro la pelle e metà fuori; se tagliamo metà di questa piramide, la nuova punta (che prima era il fusto) è chiaramente molto più grossa e larga.
      Va tutto bene finchè il pelo non continua a crescere e non ci si ritrova con una sorta di barba ispida e pungente, soprattutto se la base è una peluria non proprio invisibile. Quando i peli ricominciano a spuntare, sempre che non arrivi una follicolite, le punte si vedranno molto di più sotto il make up, e in quel caso bisogna o rasare di nuovo (peggiorando la situazione) o attendere che crescano più o meno come prima.
      Il tutto si risolve facilmente con una ceretta, perchè il pelo non può essere geneticamente modificato da un rasoio e l’ispessimento non è reale, quindi basta estirpare tutto e i nuovi peli cresceranno esattamente come i precedenti, altrettanto sottili e morbidi.
      In pratica, provare non è un problema, ma consapevoli che potrebbero esserci dei risvolti fastidiosi.
      Buon proseguimento!
      Dorothy

  4. Irenec says:

    Ciao Dorothy, parlando delle maschere scrub suggerisci (se proprio vogliamo usarle) di acquistare prodotti con palline rotonde che siano delicate sulla pelle.. Io ho scelto una crema esfoliante viso Antos , ho interpretato bene il tuo pensiero?
    E’ difficile individuare sul mercato maschere non aggressive e prive di gusci vari sminuzzati..!
    Grazie cari saluti
    Irene

    • Dorothy says:

      Buonasera Irene,
      Suggerisco senza dubbio di non usare gli scrub sul viso. 😉
      Se proprio si vogliono usare, attenendosi alle linee guida indicare si opta per il “meno peggio” e i granuli tondi da jojoba sono senza dubbio tra i più delicati.

      Buon proseguimento
      Dorothy

  5. Psicomama says:

    Grazie Dorothy e ben tornata. Mi mancavano i tuoi articoli utili e intelligenti.
    Interessante quello che scrivi sulle maschere, ne terrò gran conto.
    Intanto continuo a beneficiare dei vantaggi della pulizia che ho imparato grazie a te.
    Anche io aspetto di avere più tempo per chiederti la consulenza; mia madre l’ha appena fatta ed è molto soddisfatta. Vuole regalarmela. 🙂
    Magari con l’autunno… Speriamo. Comunque sei bravissima! Mica facile far contenta mia madre!! 😉
    Un abbraccio e a presto!

    • Dorothy says:

      Ciao Psicomama,
      Ti ringrazio molto anche per i complimenti per la consulenza, sono davvero felicissima che tua mamma si stia trovando bene e ovviamente continuerò a seguirla per tutto il periodo necessario.
      Quando vorrai anche tu, senza fretta, sai che io sono qui. 😉
      Un abbraccio grande anche a te e a presto,
      Dorothy

  6. Stefania says:

    Ohhhh, ci voleva proprio questa tua riflessione/esposizione sulle maschere!!!
    A ma piace farle come coccola, ma non ho mai pensato che possano sostituire una beauty routine come si deve!
    Anche io però sono rimasta colpita da quel che hai scritto riguardo alla beauty routine serale prima di cena e poi, prima di dormire, il completamento con qualcos’altro.
    Ho sempre avuto una fissa: dopo qualche ora dalla pulizia, la mia pelle non mi pare più così pulita, forse perché generalmente si unge un pochino nella zona T. E quindi l’idea di applicare un ulteriore prodotto (sopra quello che è siero più sebo formatosi nelle ore) non mi ha mai nemmeno sfiorato …
    Invece si potrebbe fare, quindi?
    Forse però nel mio caso non sarebbe nemmeno necessario, visto che non ho la pelle secca che necessita di stratificazione di prodotti … O no?
    Ultima cosa: porca paletta, io non ho facebook … e così non posso godermi quella meraviglia del tuo cINCIschiando 🙁 La cosa mi infastidisce non poco … Però potrei farmi un profilo farlocco, solo per te 🙂

    • Dorothy says:

      Ciao Stefania!
      Riguardo alla beauty routine serale, diciamo che di base basta e avanza tutta coreografia di strati che usiamo una volta pulito il viso, specialmente ora che arriva il caldo (o il tiepido).

      I casi in cui ha effettivamente senso riapplicare qualcosa li riassumerei così:
      – ne hai voglia tu (es. prodotto con un buon profumo rilassante, un siero rinfrescante…)
      – te lo chiede la pelle (es. tira, si è bevuta tutto)
      – hai da finire una maschera idratante utile come il ghiaccio agli eschimesi

      Ovviamente la cosa più importante è ascoltare la pelle, se è già sovraccarica è inutile aggiungere altro, ma assolutamente è una cosa che si può fare.
      Certo, non andrei a riapplicare un prodotto con principi attivi molto potenti a distanza di così poco tempo, al massimo solo nelle aree critiche in caso di trattamenti mirati.
      Insomma, si può giocare molto sugli orari per ottimizzare la skincare, e col freddo è molto più facile 😉

      La cosa simpatica della pagina facebook è che anche chi non è iscritto al social può tranquillamente vederla e leggere la rubrica: è totalmente pubblica.
      Buona giornata!
      Dorothy 🙂

  7. Elenucci says:

    Ciao Doroty, che bello rileggerti!! Grazie dell’articolo, come sempre utilissimo. Un abbraccio

    • Dorothy says:

      Ciao Elenucci! 🙂
      Grazie mille, gentilissima come sempre,
      Un abbraccio anche a te e buona giornata
      Dorothy

  8. Giusi says:

    Ciao Dorothy, bellissimo articolo, complimenti!!
    Non me lo aspettavo, e poi proprio su un argomento che ultimamente mi appassiona tanto.
    Ho provato anch’io le maschere in tessuto (e sì, sono abbastanza orrende, le faccio quando sono da sola in casa per non spaventare nessuno!), ma effettivamente non vedo l’effetto wow. Idratano e basta, credo, ma le formule mi sembrano tutte molto simili. Continuo comunque con la mia skicare normale, e le maschere in tessuto diventano un di più, in quelle sere in cui mi sento “ottimizzatrice”.
    Avrebbe senso secondo te fare una maschera purificante seguita da una in tessuto idratante? (tipo maschera Bottega Verde alla liquerizia seguita da una coreana in tessuto).

    Al di là delle mode, mi sembra che il tipo di cura della pelle che proponi tu sia molto più sensato e ragionato, per di più con prodotti dall’ottima formulazione, di molti altri. La famosa stratificazione di prodotti (10 steps K-beauty) alla fine me l’hai insegnata tu, con ottimi esempi (idrolato+siero+eventuale crema), da adattare alla propria tipologia di pelle.

    Grazie per la bella sorpresa. Ti seguo anche su facebook, ma non posso commentare. Quando avrò più tempo da dedicare, mi piacerebbe chiederti una consulenza. Intanto ho preso il fluido anti lucidità per il viso Bionike 50+, e spero che lo valuterai positivamente nell’ebook sui solari.

    Un abbraccio, continua così! 🙂
    Giusi

    • Dorothy says:

      Ciao Giusi! 🙂
      Sono davvero contenta che l’articolo ti sia piaciuto, è un argomento su cui riflettevo nei giorni scorsi grazie a una sorpresa del mio compagno e mi è venuto proprio di getto parlarne.

      La stratificazione di prodotti in effetti non è nulla di nuovo, si tratta semplicemente di avere tempo/voglia/priorità di dedicarsi alla propria pelle in modo corretto, basti pensare andando a fare un trattamento viso in una SPA di certo non si limitano a una cremina (pulizia, esfoliazione, idratazione, una o due maschere, siero, trattamento).
      Per la consulenza, quando e se vorrai sono a tua disposizione, ne sarei onorata.

      Un abbraccio anche a te, grazie ancora e buona giornata!
      Dorothy

  9. Simona says:

    Dorothy cara, che bello rileggerti! Bazzicavo tra il tuo blog e la tua pagina Facebook (si, devo studiare e si, non ce la posso fa.) e cosa mi capita davanti? Il tuo nuovo articolo sul blog! Premessa fondamentale: stavo leggendo, in un tuo vecchio post, della “selezione naturale degli utenti del blog per via della lunghezza e delle tematiche degli articoli” e già volevo scriverti che puoi solo esserne fiera, quindi colgo l’occasione di farlo qui!
    Riguardo questo post invece, una domanda: ammesso che una (una a caso) non sia in possesso della maschera idratante/prodotto sòla in questione, torni a casa alle 17-18 (me oggi, ma non succede mai) e si lavi il viso applicando i prodotti della skin-care serale, quando arriva l’ora di andare a dormire cosa fa? Modalità recidiva? Me lo sono sempre chiesto in realtà, da quando ho letto (sempre qui, ma dai!) che è meglio lavare il viso appena si torna a casa la sera.
    Ultima domanda, poi smetto di importunarti, giuro! Con il tuo ritorno qui, il cINCIschiando è terminato?
    Mi scuso per il commento lunghissimo, ti abbraccio! <3

    • Dorothy says:

      Ciao Simona! Grazie mille davvero, sei gentilissima 🙂
      Ti confermo che in caso di mancanza di maschere idratanti in casa scegli tu ogni sera se entrare in modalità Pigra o Recidiva, non c’è problema in entrambi i casi.
      Per quando riguarda cINCIschiando, è una rubrica che vorrei tenere più a lungo possibile, ci tengo molto, tanto è su Facebook e non mi crea grossi problemi, nonostante in questi giorni non sia riuscita a smaltire nemmeno un paio di prodotti della lista chilometrica che mi attende… “troppo” lavoro con le consulenze, per fortuna, e qualche rallentamento alla stesura del nuovo ebook dei solari in quanto molte aziende non rilasciano volentieri gli inci e sto provando a reperirli in modi alternativi. 😉
      Non so quando riuscirò a pubblicare il prossimo articolo, ma questo mi è proprio uscito di getto grazie all’ispirazione datami da un episodio accadutomi giusto ieri! Spero davvero di tornare presto a pieno regime, mi manca il blog

      Un abbraccione, buona serata (e buono studio 😉 )
      Dorothy

      • Simona says:

        Perfetto, allora posso assecondare l’umore! 😀
        Ti confesso che sono felicissima per cINCIschiando, la rubrica mi piace tantissimo perché non solo ha un’utilità estrema, anche perché è un invito a scoprire prodotti e marchi nuovi, completamente sconosciuti solo perché ne si parla di meno, ma magari estremamente validi. Per l’ebook sui solari invece, non posso che augurarti buona fortuna con gli inci! Posso immaginare quali aziende non siano intenzionate a renderli pubblici 😉
        Buon lavoro, ed a presto! Non vedo l’ora di rileggerti 😀

        • Dorothy says:

          Grazie mille Simona!
          Riguardo le aziende, figurati che neppure sanno che sono io a chiedere gli inci per l’ebook, personalmente chiedo senza specificare i motivi, potrei tranquillamente essere un cliente con problemi di allergia. Da questo punto di vista ho stima di aziende come Bottega Verde e l’Erbolario che pur avendo spesso formulazioni così così, non si fanno problemi a spedirle su richiesta.
          Avene addirittura le ha pubblicate sul proprio sito, e poi ci sono case cosmetiche a cui sembra di chiedere un prestito (Australian Gold, ad esempio, “le nostre formulazioni sono sui flaconi”… Ma dai? E chi l’avrebbe mai detto!).
          Da qualche parte li reperisco comunque 😉

          Buona giornata e a presto!
          Dorothy

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