Clarifying lotion 3 tre fasi Clinique – caratteristiche
- Cos’è – non è un tonico idratante ma una lozione acida esfoliante, parte del celebre sistema di pulizia del viso in tre fasi nato con Clinique nel 1968
- Cosa promette – libera la pelle da desquamazioni e cellule morte, ammorbidisce le linee sottili lasciando l’incarnato più morbido e luminoso
- Prezzo / quantità – 23 euro circa per 200 ml, ma esiste anche il formato da 400 ml a circa 36 euro
- Dove si acquista – online qui e qui
- Opinione – Non Consigliato
Analisi inci / ingredienti
La formula della clarifying lotion 3 di Clinique è negli anni peggiorata in termini di aggressività.
In teoria l’ingrediente funzionale di questa lozione esfoliante dovrebbe essere l’acido salicilico (salicylic acid), un betaidrossiacido estratto dal salice, utilizzato per il trattamento delle pelli molto oleose e impure in quanto la sua struttura chimica lo rende un ottimo cheratolitico, in grado di sciogliere occlusioni, accumuli di lipidi e cellule morte, liberando i pori. In più, ha una buona azione batteriostatica che impedisce la riproduzione dei batteri, spesso presenti quando l’acne risulta infiammata.
L’acido salicilico è presente nella clarifying lotion 3, e sappiamo che legalmente non può essere utilizzato nei cosmetici oltre il 2%, perchè comunque è una molecola con un discreto potenziale irritante.
Questo detto, la clarifying lotion 3 di Clinique risulta contenere al 90% acqua purificata e alcool denaturato, solvente potente e irritante, che disfa le proteine cutanee danneggiando in modo irreversibile il film idrolipidico e la barriera protettiva della pelle. Questo vuol dire che sul lungo periodo l’uso di una grossa quantità di alcool denaturato porta a pelle sensibile, irritata e disidratata.
La formula di questa lozione acida contiene anche qualche idratante (glicerina, trehalose e acido ialuronico) che tuttavia non mitiga assolutamente l’aggressività del prodotto finito, ma al massimo ne rallenta l’evaporazione, oltre a qualche goccia di acqua di amamelide, calmante, che tuttavia spesso contiene altro alcool.
Il colore del prodotto è dato dall’aggiunta di tre coloranti di sintesi, che servono in sostanza a distinguerlo dalle altre clarifying lotion della stessa linea.
La sostenibilità ambientale di questa specie di tonico acido è abbastanza buona, perchè gli ingredienti visti finora sono tutto sommato ecosostenibili, per quanto la loro dermoaffinità in totale sia pessima.
Il sistema conservante (phenoxyethanol) va benissimo, mentre le sostanze meno gradevoli sono relegate tra gli altri ingredienti tecnici, nella cui valutazione bisogna tenere conto che siamo davanti ad un prodotto acido e molto penetrante, che elimina il sistema difensivo naturale della pelle.
In particolare non è accettabile la presenza, in un prodotto di questo tipo, di:
– BHT, antiossidante necessario alla conservazione del prodotto, che può rilasciare inutilmente toluene, un antibatterico che si accumula per via sistemica
– benzophenone-4, filtro solare interferente endocrino, utilizzato per la protezione del prodotto.
Basterebbe una confezione più opaca e che permetta un contatto con l’aria per evitare questi componenti, cose che a questi prezzi Clinique potrebbe permettersi tranquillamente.
Il sodium EDTA è infine un chelante, necessario a sequestrare gli ioni metallici potenzialmente liberi nel prodotto, ma purtroppo non ecosostenibile e quindi inquinante.
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- A chi lo consiglio?
A nessuno, ormai la formulazione della clarifying lotion 3 di Clinique è totalmente superata e troppo aggressiva.
Si tratta del classico prodotto da finire (possibilmente senza usarlo tutti i giorni) per poi passare ad altra lozione acida non alcolica e all’uso separato di un tonico realmente idratante. Sull’uso corretto del tonico consigli la lettura di questa rubrica.
recensione d’uso
PRIMO IMPATTO
La confezione della clarifying lotion 3 di Clinique è un classico design minimalista: bottiglietta di plastica semi-trasparente, tappo a vite di plastica verdino, nessun sistema dosatore. Semplicemente si appoggia il batuffolo di cotone al collo della bottiglia, si gira e la dose che impregna il cotone è quella da passare sul viso.
Poco igienico ma andiamo avanti così da 50 anni.
La lozione liquida all’interno è trasparente, leggermente rosata, ma soprattutto con un odore intenso di alcool.
USO / APPLICAZIONE
Conosco la clarifying lotion di Clinique da quando venne consigliata in profumeria ad una me poco più che bambina: doveva essere presumibilmente indicata per la mia pelle, che al tempo si presentava pesantemente irritata dall’acne e decisamente grassa. Credo di dover ancora delle sentite scuse al mio povero viso per i maltrattamenti che ha subito allora.
Il cotone con cui si applica questa lozione acida e alcolica sembra sempre sporco: quella patina grigiastra non è sporcizia, ma è un ammasso di cellule e grassi protettivi che l’alcool ha distrutto inutilmente.
Un uso saltuario su una pelle particolarmente grassa e impura, caratterizzata da un eccessivo accumulo di cellule cutanee superficiali, non fa grossi danni a parte essere la soluzione sbagliata al problema.
Tuttavia, sulla confezione vengono consigliate 1-2 applicazioni al giorno, ossia la strada più veloce per disidratare la pelle e rovinarne il film idrolipidico protettivo, cosa che su pelle acneica potrebbe portare anche ad un peggioramento della situazione nel momento in cui le difese contro batteri e irritanti fossero compromesse.
Ai giovanissimi che utilizzano questa lozione sui brufoletti appena scoppiati ricordo solo che in questi casi un disinfettante è la soluzione migliore.
Chi invece ha solo la pelle molto grassa e oleosa, e magari spera di risolvere qualcosa con questo prodotto, la risposta è no: prima di tutto perché nessuno degli ingredienti qui contenuti può comunicare con le ghiandole sebacee per far loro diminuire la produzione di sebo, e in seconda battuta perchè, al fine di rimuovere gli eccessi di sebo e cellule morte già accumulati in superficie esistono lozioni acide molto più dermocompatibili e adatte all’uso quotidiano.
Sulla pelle grassa ho scritto una rubrica enorme che parte dalle cause di una cute eccessivamente oleosa, passa dagli errori che chi ha questa tipologia cutanea spesso commette e arriva ai possibili rimedi cosmetici e alimentari: la trovi qui.
Insomma, con l’uso costante e smodato della Clarifying lotion 3 di Clinique è facile che anche la pelle più grassa diventi asfittica (disidratata, con un sensazione di cute secca e sottile ma contemporaneamente untuosa in superficie).
Chi ha la pelle già moderatamente problematica, che sia disidratata, asfittica o irritata, semplicemente stia lontano da questo esfoliante.
FUNZIONA?
Sicuramente si tratta di una lozione acida in grado di rimuovere fin troppo bene tutto ciò che trova sulla superficie cutanea.
Dopo un iniziale miglioramento, che viene riscontrato solo da chi non ha in partenza una skincare routine adeguata alla propria pelle, dovuto all’iniziale luminosità e morbidezza che la pelle presenta dopo una così profonda esfoliazione, iniziano le difficoltà della pelle nel mantenere il passo e nel rigenerare efficacemente la cute.
È lì che si rischia peraltro di accelerare anche la perdita di elasticità epidermica.
- Rispetta il claim dell’azienda? Inzialmente, una cute non esfoliata ottiene senza dubbio tutti i benefici elencati dal claim dell’azienda dall’uso della Clarifying lotion 3, compresa l’attenuazione delle linee sottili che si sollevano minimamente nel momento in cui si attiva un migliore rinnovamento della pelle. Tuttavia, sul lungo periodo è facile che la situazione subisca un’inversione e che la pelle subisca dei danni.
- Ecosostenibile / dermocompatibile? No, contiene alcuni ingredienti potenzialmente inquinanti, prodotto assolutamente non dermoaffine
- Certificato ecobio / cosmetico biologico? No.
- Vegan? Direi di sì
- Per cute sensibile? testato dermatologicamente / senza allergeni del profumo
Dorothy Danielle 🌸
SOS SKINCARE – Consulenza Cosmetica personale
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