Cleansing silk The Honey Mud May Lindstrom – caratteristiche
- Cos’è – detergente delicato e maschera viso
- Cosa promette – libera la pelle dagli inquinanti e dona alla cute un’infusione di enzimi e nutrimento, mentre riequilibra l’idratazione ottimale
- Prezzo / quantità – 100 ml al modico prezzo di 86 euro. Non ho dimenticato nessuna virgola.
- Descrizione – Miele torbido e profumatissimo in vasetto con tappo a vite di design
valutazione
💛 Sufficiente – la formulazione è qualitativamente ottima, dermocompatibile ed ecosostenibile, MA i risultati non sono eclatanti e il prezzo è giustificato quasi solo dalla profumazione.
a chi lo consiglio?
Come detergente, va bene per ogni tipologia di pelle, da utilizzare al mattino e rimuovere preferibilmente con un pannetto che aiuti a non lasciare residui.
Come maschera, The Honey Mud fa per te solo se hai un problema di pelle disidratata su pelle normale/mista.
dove si compra?
– online qui
recensione d’uso
Partiamo prima di tutto da una constatazione onesta: se The Honey Mud non avesse il profumo emozionante che ha, probabilmente perderebbe molto del suo fascino su chi lo ama.
La consistenza è pari pari a quella del miele, suo ingrediente principale, diciamo un po’ sporcato e reso meno colloso da argilla e altre componenti. Ad ogni modo, The Honey Mud non è lavorabile senza essere diluito o senza bagnare prima la pelle.
È viscoso, appiccicoso ed estremamente profumato. Profuma di dolce natalizio, spezie e arancio con una punta di vaniglia.
Tanto che viene voglia di mangiarlo e ammetto che qualche volta, essendomi finito vicino alle labbra, ho potuto constatare che è anche dolce (trattandosi di miele, ho fatto la scoperta dell’acqua calda).
Partiamo dall’inizio.
The Honey Mud è una “seta detergente”, cleansing silk, actually.
Chiunque avrebbe dei problemi a dargli un nome, anche tu, se lo avessi tra le mani: un latte non è, crema nemmeno, burro meno che mai, gel no. È un miele detergente ma “seta” suona sempre meglio.
Puoi utilizzarlo anche come maschera, da tenere sul viso una mezz’ora, ma non ci sono reali controindicazioni a tempi di posa più lunghi considerando che non si secca.
Al massimo diventi una carta moschicida vivente.
Utilizzato per la pulizia del viso, niente da eccepire: funziona come un latte detergente, va applicato sulla pelle umida e massaggiato con le dita bagnate. Poi si bagna la solita mussola (o altro panno per la pulizia del viso) e si rimuove con gentilezza fino ad un ultimo risciacquo.
Lo consiglio solo ed esclusivamente per la pulizia del mattino e che non ti venga la malsana idea di usarlo come struccante, perchè poi mi vengo a sedere nel tuo bagno con un pacco di pop corn, curiosa di vedere come te ne liberi, possibilmente senza perdere tutte le ciglia impastate di miele, argilla e mascara (nel caso, consiglio un bifasico).
Dicevo, pulizia del mattino.
Visto il costo non proprio contenuto (860 euro al litro), The Honey Mud è una bella idea da utilizzare come coccola quelle mattine in cui si ha abbastanza tempo per tenerlo in posa come maschera e poi massaggiarlo (bagnandolo!) sulla pelle come detergente.
Di sera, meglio rivolgersi a qualcosa di più restitutivo.
Come maschera, si applica sulla pelle asciutta (ma spalmarlo diventa un problema se hai la pelle sensibile) o appena umida. In questo caso The Honey Mud di May Lindstrom non ha particolare “effetto wow” ma può rivelarsi utile per le pelli disidratate e assottigliate.
Il miele ha ottime proprietà: antiossidante, elasticizzante, accelera la rigenerazione della barriera cutanea, rassoda…
Nulla che si possa vedere nell’immediato, ma un uso continuativo sul lungo periodo porta a una cute più sana. Sul momento ti aspetteresti almeno che l’argilla porti via qualche schifezza dai pori: e invece no.
Utilissima maschera per pelli disidratate e assottigliate, è un grande NO su pelle impura e su pelle secca, per motivi diversi: nel primo caso può risultare occlusiva impedendo il flusso del sebo all’esterno, mentre la pelle secca ha bisogno di costante apporto di acidi grassi essenziali, e The Honey Mud ha una quota grassa molto ridotta.
- Funziona?
Svolge in modo inusuale ma efficace sia la funzione di detergente, sia la funzione di maschera (per pelli disidratate!)
- Cosa mi è piaciuto
Il profumo attiva le papille gustative e i sensi. Rende felici, molto gradevole.
- Cosa NON mi è piaciuto
Il rapporto contenuto/prezzo. E il mio portafoglio vuoto dopo l’acquisto.
analisi inci – ingredients list
La formulazione della maschera detergente The Honey Mud di May Lindstrom è quanto di più semplice e bucolico si possa immaginare, estremamente simile a una maschera fatta in casa con gli ingredienti della dispensa.
Un Fango di Miele non poteva che avere come ingrediente principale… il miele. Bada bene, si tratta di miele raccolto da campi di fiori selvatici del Michigan, senza fertilizzanti e senza fitochimica.
Seguono l’argilla bianca e l’olio di Macadamia biologico, ricco di acidi grassi insaturi e quindi particolarmente adatto alle pelli disidratate e sensibili.
Ancora ingredienti semplici: acqua di amamelis bio, argento colloidale come antibatterico, olio di cacao bio.
Infine, gli oli essenziali: arancio dolce, ylang ylang, vaniglia, ginepro, incenso selvatico e mirra selvatica.
La sapiente miscela di oli essenziali, che dona al prodotto il profumo aromaterapico e lussuoso che lo caratterizza, è ciò che allontana The Honey Mud dall’essere un brutto pasticcio appiccicoso fai-da-te per renderlo un prodotto cosmetico di lusso.
Sono soprattutto gli oli essenziali a giustificare (un pochino) il suo prezzo.
Tenendo sempre conto che, di base, si tratta di miele e argilla con una goccia di olio, è un cosmetico che di certo non vedrai in una mia consulenza, ma che per alcune può essere una piacevole coccola.
Se alla vista del suo prezzo il tuo portafoglio trema, non preoccuparti: non ti serve e non ne sentirai la mancanza.
- Bioecocompatibile? Assolutamente si
- Certificato ecobio? Si.
- Vegan? No, contiene miele
- Halal? Non è certificato idoneo per consumatori di fede islamica
Dorothy 🌸
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Ciao Dorothy, a proposito di detergenti viso un po’ strani… Hai mai provato quelli di Lush? Tipo cherubini a fior di pelle o herbalisen? Io li avevo provati tempo fa ma poi li ho abbandonati: troppo cari e con poca resa. Ciao : – )
Ciao Bianca, con Lush ho un rapporto molto difficile, per quanto sono sicura che da qualche parte nascondono anche loro delle perle (nascoste troppo bene?).
Conosco i detergenti che citi e…sono degli scrub. Usarli come detergenti quotidiani è follia.
Buona giornata!
Dorothy
Ciao Dorothy, molto interessante questa recensione di un prodotto che non conoscevo assolutamente! Stavo guardando la formula, cercando di capire come mai prodotti organici fatti con così pochi ingredienti raggiungano spesso prezzi così alti rispetto magari alla reale funzione ed alla quantità di prodotto. Affermi che sono gli oli essenziali a giustificare un pochino il prezzo elevato del prodotto; non mi sembra nulla di irriproducibile in casa, non avrò certo il miele del Michigan, ma W il miele della fattoria vicino casa!! 😉 mi piacerebbe provarlo, perché ammetto che la profumazione temo di non riuscire a riprodurla… ma una cifra simile, io personalmente preferisco investirla in un trattamento dermatologico mirato 😉 Onestamente per lavarmi il viso, con ottimi effetti pulenti ed idratanti, ho trovato una certa scelta soddisfacente sul mercato 😉 grazie per aver voluto farci conoscere comunque questo prodotto particolare!
Buongiorno Maria, la risposta alla tua prima domanda, direi ricorrente, è una sola: in questi casi si paga il brand.
Assolutamente c’è di meglio, per me siamo al limite della bio-bufala, anche se male non fa e non viene comunicato nulla di inesatto dall’azienda.
Buona giornata
Dorothy
Hai ragione, ma umilmente, penso che a volte…come dici tu, si pagano anche i test x le allergie, la ricerca, la qualità delle materie prime…insomma tant’è variabili. Il marchio so ke si paga per Chanel, Dior… questa May, mai sentita! 😉 American celeb?
In realtà nel campo della cosmesi biologica di lusso è piuttosto famosa anche da noi, ma resta molto di nicchia avendo una linea di pochi prodotti.
In questo caso il prezzo non è giustificato da alcuna ricerca e per quanto la qualità delle materie prime incida, mi ripeto, si paga il brand.
Stiamo parlando di miele e argilla, non di formulazioni particolari dove il discorso è diverso.
Buona giornata
Dorothy
Grazie per le delucidazioni!! Eh no… proprio non la conoscevo! 😉