gel viso ai peptidi vegetali Eco Bio’s – caratteristiche
- Cos’è – siero gel idratante
- Cosa promette – effetto tensore del contorno occhi e labbra, effetto lifting
- Prezzo / quantità – circa 27 euro per 30 ml
- Dove si acquista – online qui
- Opinione – Promosso
Analisi inci / ingredienti
Il gel viso ai peptidi vegetali di Bio’s è un classico siero idratante dalla formulazione semplice, dermoaffine ed ecosostenibile.
La lista INCI è brevissima, adatta senza dubbio anche alle pelli delicate, mentre gli allergici devono far attenzione alla profumazione e al suo unico allergene: benzyl alcohol.
Il sistema conservante, ecosostenibile, è generalmente ben tollerato e non problematico.
La base di questo siero gel, formata da acqua e succo di aloe biologico, assicura già in partenza una buona capacità di trattenere idratazione sulla cute, coadiuvata da una punta di glicerina, ma soprattutto dalla presenza di sodium PCA (componente del Natural Moisturizing Factor cutaneo) e dall’acido ialuronico, che dovrebbe essere a basso peso molecolare, ossia in grado di idratare gli strati più profondi della cute proprio perché più facilmente assorbito.
Utile l’aggiunta di vitamina B3 (niacinamide), molecola eccellente per la pelle grazie alle sue proprietà idratanti, antinfiammatorie e riparatrici. Graditissima è anche l’allantoina, lenitiva.
L’ingrediente da cui questo siero ai peptidi vegetali prende il nome, tuttavia, è l’estratto di plankton, da cui si estrarrebbero degli amminoacidi (proteine). Fin qui tutto bene.
La cosa che lascia perlomeno perplessi è l’aggettivo “vegetale”, considerando che il plankton comprende una serie di organismi di varia natura, da micro-alghe a piccoli crostacei, abbracciando sia il regno vegetale che quello animale.
È perfettamente possibile che l’attivo in questione sia estratto dal solo fitoplakton, ossia dalla componente vegetale di questa massa di organismi marini, ma sarebbe stato opportuno specificarlo.
In caso contrario, è sbagliato riferirsi all’estratto di plakton come “peptidi vegetali”, trattandosi di una fonte mista. Il che non toglierebbe valore all’ingrediente, intendiamoci, una proteina è sempre una proteina. Il problema si pone comunque nel momento in cui queste ambiguità fanno la differenza tra cosmetico vegano e non.
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Commento
Il siero gel ai peptidi vegetali di Bio’s è finito tra i prodotti antiage per via del reclamizzato “effetto lifting”; tuttavia, all’atto pratico si tratta di un siero utile per chiunque, anche su pelli molto giovani, poiché il suo scopo è idratare, idratare e ancora idratare.
Insomma, siamo davanti ad un trattamento di base per una routine cosmetica ben costruita, poiché l’idratazione è essenziale non solo per ridare turgore e volume alla pelle, ma anche e prima di tutto per mantenerla sana sin dall’adolescenza.
Sul fronte antiage, alcuni attivi qui presenti potrebbero a tutti gli effetti stimolare il metabolismo di rigenerazione della matrice cellulare migliorando il turgore cutaneo a lungo termine. In un mese, come suggerito dall’azienda stessa, una costante idratazione riesce prima di tutto a sollevare le rughe diminuendone la profondità, liftando la pelle. È un rimedio temporaneo che tuttavia porta benefici a lungo termine, rallentando la progressione dei segni e migliorando la resistenza elastica della pelle.
Per quanto concerne il dubbio tra l’uso del plankton (misto animale e vegetale) e del fitoplankton (solo vegetale, come vorrebbe il nome del siero), imprecisioni di questo tipo sono abbastanza frequenti quando si tratta di piccole realtà artigianali, e di solito gli estimatori di queste produzioni di nicchia sono disposti a passarci sopra volentieri.
Valutando esclusivamente la formula del prodotto, non posso che esprimere un giudizio positivo, con una menzione particolare al gradito uso di confezioni airless, che allungano sensibilmente la vita e la funzionalità dei cosmetici.
L’uso che si può fare di questo siero gel di Bio’s è davvero ampio: nella sua versatilità può essere usato sotto la protezione solare per un effetto cuscinetto che allontani i filtri dalla pelle, come siero giorno o notte abbinato ad altri trattamenti, come un olio antiossidante al mattino oppure una crema con attivi più aggressivi di sera.
È una formula di base che facilmente incontra le necessità di ogni condizione cutanea.
- Rispetta il claim dell’azienda? ha tutte le potenzialità funzionali per riuscire a mantenere quanto promette
- Ecosostenibile / dermocompatibile? certo, formula dermoaffine e rispettosa dell’ambiente
- Certificato ecobio / cosmetico biologico? No, ecobio senza certificazione.
- Vegan? in dubbio
- Per cute sensibile? testato per nickel, cromo e cobalto
Dorothy Danielle
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Una persona che ha bisogno di chiarezza come me, avrebbe piacere di sapere se il plankton è vegetale o animale. Quindi, pensi tutto il bene possibile di un cosmetico costruito partendo dall’ aloe? Io non so se sia un ingrediente che sa che odio nelle creme viso. In generale, il puro gel di Aloe sulla mia pelle tira da morire. Strano, perché dovrebbe andar bene per la pelle grassa. Intanto, sto studiando le formule cosmetiche di Dr. organic, soprattutto Sto cercando di capire se quella dicitura “bioactive”,, abbia effettivamente un valore scientifico. Questo è vero, è realmente carino. Puoi spiegarmi il significato esatto di NMF? Quali sono le sostanze che permettono di poter scrivere su un cosmetico tale dicitura? Grazie.
Buonasera Maria,
valutando le formulazioni cosmetiche da un punto di vista scientifico, l’aloe non ha motivo nè di essere osannato come purtroppo è accaduto nei primi anni di diffusione di massa della cosmesi ecobiologica in Italia, ma tantomeno avrebbe senso marcarlo come possibile ingrediente negativo, da evitare o che dia necessariamente un brutto feeling.
La preferenza soggettiva è ovviamente un altro discorso, ma visto che hai la fortuna di aver individuato cosa proprio non ti piace, tanto vale che lo eviti.
Non ho ancora avuto modo di approfondire la questione del bollino bioactive, per cui mi limito a constatare che se Dr. Organic ha trovato o deciso di preferire dei modi di produzione o estrazione dei propri attivi che ne preservino maggiormente le proprietà è sicuramente una cosa positiva. Scientificamente si può fare e può avere senso, non sempre è utile, ma è una scelta perfettamente in linea con l’etica ecobio.
Penso, per fare un esempio, agli oli vegetali estratti a freddo e a quelli estratti con altri metodi più invasivi (calore, solventi…) che ne alterano o diminuiscono le proprietà. Presumibilmente un attivo Bioactive dovrebbe fare parte della prima scelta.
Un attivo prodotto in questo modo può anche essere più allergizzante o irritante, per cui non abbiamo mai una cosa che è bene per “tutti”.
Tuttavia, mi ripeto: non sono adeguatamente informata in merito per poter dare un’opinione del tutto cosciente.
Per quanto concerne invece il Natural Moisturizing factor, si tratta di un insieme di molecole talmente ampio (amminoacidi, derivati dell’acido lattico, urea, PCA…) da non poter dare una definizione univoca di NMF ricostruito, potendo utilizzare combinazioni diverse e infinite di molte sostanze.
Buon proseguimento
Dorothy