Olio di cipero dolce (cyperus esculentus root oil) – Laboratoire du Haut-Ségala – recensione

tigernut-cyperus-esculentus-oil-cipero-depilazione-olio-haut-segala-vecchiabottega-huile-souchet

L’olio di cipero dolce del marchio Laboratoire du Haut-Ségala è un olio vegetale esclusivamente da agricoltura biologica certificata ECOCERT e pressato a freddo.
Viene indicato soprattutto come olio post depilazione, protettivo e nutriente, adatto alla prevenzione di rossori e follicolite. Utilizzato ogni giorno, promette di ridurre gradualmente la crescita dei peli.
Continua a leggere

Pantene – spuma ricci perfetti pro-v style – opinione e inci

image

Vi avevo già parlato di questa spuma modella ricci della linea Pantene style nel Most Played di luglio, e alla fine ho deciso che meritava una recensione più accurata.
Il prodotto è ormai finito, ma l’ho utilizzata (centellinandola) sicuramente per un paio d’anni, anche se i miei ricordi con questa schiuma per capelli ricci risalgono a molto più indietro (augurandomi di averla ricomprata nel frattempo).

Si tratta del più classico prodotto per lo styling di capelli ricci: la bomboletta in alluminio va agitata, e si preleva una noce di schiuma premendo sull’erogatore a testa in giù. Se ne ottiene una spuma molto ferma e dal profumo fiorito letteralmente paradisiaco.

Negli ultimi anni i miei ricci hanno perso molta definizione, probabilmente per la lunghezza e per l’hennè, che un pochino “liscia”, ma da che mi ricordi questa spuma mi ha sempre dato risultati ben oltre le mie aspettative: ovviamente non passerete da un liscio cinese a un riccio afro, ma da un mosso moscio a un riccio a spirale morbida ci si arriva tranquillamente.

Devo anche dire che nel tempo l’ho anche abbandonata svariate volte, perchè trovavo che mi incollasse i ricci rendendoli duri e fin troppo definiti… in realtà proprio alla fine dei suoi giorni ho scoperto che il problema era più mio che suo, dato che io sono perennemente di fretta e tendevo a diffondere in modo molto rapido e disomogeneo la spuma, che non raggiungeva tutta la chioma e inevitabilmente si accumulava sulle punte.

Se volete dare una chance a questo prodotto Pantene, ricordatevi che dovrete prendervi un paio di minuti quando lo utilizzate, accartocciando nelle mani tutta la capigliatura per spargere bene la schiuma, continuando poi a stropicciare i ricci durante l’asciugatura col phon a bassa e velocità e l’aiuto di un diffusore.
In questo modo sono rimasta incantata dai ricci a spirale e dalla morbidezza che ha lasciato sui miei capelli, paragonabile a quella dell’olio fix modella ricci di Franco Battaglia di cui vi avevo già parlato; tuttavia, la schiuma risulta molto più aggressiva e disseccante rispetto all’olio fix, quindi mentre quest’ultimo può essere usato ad ogni lavaggio, la spuma ricci perfetti Pante pro-v style va adoperata con parsimonia in occasioni speciali, diradandone l’uso il più possibile per scongiurare punte secche.

Arriviamo dunque alla solita analisi dell’inci.

image

Mi fa piacere vedere già al terzo posto un condizionante (polyquaternium-4), che lascia i capelli molto morbidi e fa risultare il prodotto meno disseccante di altri della stessa toipologia, in mezzo ai gas necessari (propane, butane e isobutane) in questi prodotti che sfruttano la pressione delle bombolette per erogare schiuma. Questi gas sostituiscono i vecchi CFC che contribuivano alla distruzione dell’ozono.
Abbiamo poi il glycol, che non essendo sulla pelle non deve destare preoccupazioni: serve infatti sia come preservante che come solvente.
Peccato per i brutti conservanti: cessore di formaldeide (DMDM hydantoin) e un chelante (disodium EDTA) che sequestra i metalli pesanti per renderli disponibili ad essere disciolti in acqua.
Da notare una sparuta goccia di pantenolo che si aggira solitaria ben al di sotto del profumo. XD
La cosa che mi ha fatto scendere a compromessi e finire di usare questa schiuma è stata la totale assenza di siliconi i il fatto che a conti fatti…funziona, e anche bene!

Il costo si aggirava intorno ai 4 euro, ma proprio scrivendo questa recensione e cercando informazioni sul prezzo mi sono resa conto che questa spuma è stata sostituita da Pantene con una nuova formula, di cui molte si dicono insoddisfatte…
Io ho deciso di pubblicarla comunque, in caso qualcuna avesse ancora questa versione o riuscisse ancora a trovarla (tra l’altro la vecchia confezione è molto più bella della nuova… tzè! U.U).
Nel frattempo potrei procurarmi il nuovo inci e farne un confronto…che ne dite? 🙂

un abbraccio!
Dorothy 🌸

Newsletter-iloveremunni

[wysija_form id=”1″]

N.4 applicazione dell’hennè – Come fare l’henné rosso mogano in 5 passi

Il grande giorno in cui i nostri capelli prenderanno dei meravigliosi toni mogano è arrivato! Non resta che fare il nostro impacco di hennè! 😉

Se avete perso gli articoli precedenti, questa rubrica sull’hennè rosso mogano inizia qui. 🙂

Prima di fare l’hennè è meglio non aver usato alcun impacco con oli né balsami di nessun tipo, come vi dicevo nell’articolo di questa guida sulla preparazione dell’hennè, in quanto l’unto compromette il potere dell’hennè di legarsi alla cheratina e fissare il colore, che potrebbe quindi prendere meno o scaricarsi subito.

Sia che abbiate congelato l’impacco, sia che abbiate appena finito di lasciarlo ossidare, controllatene la consistenza: se l’hennè risulta troppo asciutto aggiungete un cucchiaio o due di acqua, fino ad ottenere un fango molto denso. Tenete conto che lo applicherete sui capelli bagnati.
Di solito il mio hennè dopo l’ossidazione e il congelamento ha delle crepe vistose, infatti preferisco doverci aggiungere acqua piuttosto che non poter rimediare ad un hennè troppo liquido.

Avrete bisogno di un rotolo di pellicola trasparente da cucina e di un paio di guanti in lattice monouso (quelli di plastica che vengono forniti nella confezione dell’hennè Forsan fanno schifo, sono larghi e poco elastici). Cominciamo!

  • Pettinatevi i capelli a testa in giù nella vasca in modo che siano più districati possibile.
  • Diluite lo shampo con l’acqua in un flaconcino e distribuitelo sulla testa ben bagnata. Attenzione a non aggrovigliare troppo i capelli, sollevateli leggermente per arrivare alla cute ma non arruffateli perché prima di applicare l’hennè non useremo il balsamo (per il solito motivo: l’hennè prende meno sui condizionanti). Le lunghezze verranno lavate dallo shampo che scivola giù, anche durante il risciacquo, al massimo potete aiutarvi con le mani ma l’importante è che evitiate di annodarli.
  • Sciacquate e avvolgete con attenzione i capelli in un asciugamano, in modo che assorba tutta l’umidità in eccesso.
  • Se avete timore di macchiarvi la fronte e le orecchie con l’hennè (impossibile col Forsan, molto probabile con Tazarine), potete riciclare una crema particolarmente siliconica per coprire queste zone con un leggero strato. Io sto usando la Tolerance Extreme di Avéne, che era finita nei bocciati di maggio 2014, ma ad esempio i classici primer make up per il viso sono perfetti.
  • Una volta messi i guanti tornate a testa in giù nella vasca e prendete con le mani un pochino per volta l’mpasto di hennè. Iniziate l’applicazione dalle radici, sollevando bene i capelli e massaggiando leggermente per farlo arrivare ovunque.
  • Chiedete a qualcuno se vi state dimenticando qualche pezzo: io di solito devo ritoccare la nuca e l’attaccatura dei capelli davanti e dietro le orecchie.
  • L’hennè che avanza tiratelo dalle radici alle punte in modo da coprire tutte le lunghezze. Lavoratelo in modo che arrivi dentro le ciocche, impastandolo bene anche sulle punte.
  • Accartocciate tutte le lunghezze in cima alla testa, nel modo più stabile possibile, fino ad ottenere praticamente una splendida forma a uovo. Se avete fatto l’impasto col gel ai semi di lino questo passaggio sarà facilissimo, perché la consistenza gelatinosa aiuta la stabilità del nostro testa-uovo. U.U
  • È ora di fasciarci la testa! Toglietevi i guanti e prendete il rotolo di domo pack senza la sua scatola di cartone (fidatevi, è più comodo…) e iniziate ad avvolgerlo intorno alla testa partendo da dietro la nuca. Attenzione a non stringere troppo e a non accartocciare le orecchie. Per chi usa il gel ai semi di lino 4-5 giri basteranno. Se avete usato solo acqua fatene un po’ di più, fino a che non sentite questo turbante ben fermo, e armatevi di scottex o fazzoletti per arginare eventuali gocce fuggitive, dato che cola più facilmente.

Ora armiamoci di tanta pazienza perché bisogna solo aspettare. L’hennè va tenuto da un minimo di un’ora a un massimo di…quanto riuscite. C’è anche chi riesce a tenerlo su tutta la notte, ma personalmente l’ansia di macchiare tutto non mi farebbe dormire. Quando non usavo ancora il gel ai semi di lino, e quindi l’impasto di hennè era più liquido e fluido, poche volte ho resistito più di due ore – due e mezza. Ora che uso il gel e il turbante resta fermo senza colare, arrivo tranquillamente a 4-5 ore senza accorgermene, anche perché nel frattempo faccio altro senza distrazioni.

♥   ♣   ♦   ♠   3 ORE DOPO ♥   ♣   ♦   ♠

Togliete il turbante in zona di sicurezza e risciacquate con abbondante acqua corrente, fino a che non sentite che tutto l’hennè si è sciolto e i capelli sono lisci, privi di sabbia.
Questa operazione richiede ben più di qualche minuto: non siate frettolose e controllate accuratamente di aver tolto tutto l’hennè, sarebbe un vero peccato doverli rilavare (o andare in giro con una strana sabbietta verde in testa…)! 😉

Quando siete sicure di aver tolto l’hennè, e l’acqua appare quasi limpida, applicate una noce abbondante di balsamo e districate delicatamente i capelli, al massimo con l’aiuto di un pettine a denti larghi, partendo dalle punte.
Al momento di sciacquare il balsamo, non spaventatevi se l’acqua si tingerà immediatamente di un’arancione intenso: l’hennè che non si è fissato ai capelli dovrà pur scaricare! 😉

Vi consiglio di non rilavare i capelli almeno per 2-3 giorni dopo aver fatto l’impacco d’hennè.
Se ci fate caso, nei giorni successivi il rosso tenderà a intensificarsi sui capelli, e un eventuale shampo interromperebbe l’azione dell’hennè, che continua a fissarsi.

Spero davvero di esser stata chiara, per qualsiasi domanda non esitate a contattarmi, anche in privato! 🙂

Buon hennè a tutte 😉

Dorothy 🌸

Newsletter-iloveremunni

[wysija_form id=”1″]

Come fare l’henné rosso mogano – miniguida in 5 passi– N.3 congelare l’hennè

Il congelamento rende il colore più intenso e freddo, inoltre si può preparare l’impacco con molto anticipo e metterlo in freezer già ossidato, in modo che sia subito pronto quando vogliamo utilizzarlo.

Anche chi desidera un colore più aranciato può tranquillamente congelare l’hennè: dato che lo avete mescolato con sostanze acide non otterrete mai un colore freddo, ma comunque la tonalità del vostro rosso sarà un po’ più intensa e carica.

Ovviamente questo è un passaggio facoltativo, quindi chi vuole applicare immediatamente l’hennè, può saltare questo articolo senza grosse perdite.

L’idea di congelare l’hennè nasce dalla necessità di conservare un impacco già pronto nel momento in cui non avevo più il tempo per applicarlo. Dal confronto con altre ragazze è venuto fuori che l’acqua, ghiacciandosi, aumenta di volume e rompe le vescicole di colore dell’hennè… 😉
DSC03501
Il risultato è evidente in termini sia di riflessi, che di intensità in un bellissimo color mogano, dato che viene aumentata la componente fredda della tonalità di rosso (credo che la temperatura del freezer non c’entri nulla comunque, succede e basta… XD purtroppo le mie spiegazioni scientifiche si limitano al dato di fatto).
Direi che la differenza di colore sia palese nelle foto che vi ho mostrato nell‘introduzione a questa serie, e sarà ancora più evidente quando vi farò vedere gli ultimissimi risultati.

Io ne preparo diverse vaschette per volta e mi dura mesi e mesi nel congelatore, così ogni volta che ne ho voglia prelevo una vaschetta e posso usarlo immediatamente.
Possiamo farlo scongelare sia naturalmente, e in questo caso ci metterà 5-6 ore, oppure a bagnomaria (basta mettere la scodella congelata a galleggiare in una pentola d’acqua calda sul fuoco); sconsiglio invece il forno a microonde, perché agita le molecole di acqua e non so bene che effetti possa avere sul potere colorante del nostro impacco, visto che sicuramente lo cuoce.

La prossima settimana affrontiamo l’applicazione dell’hennè e il tempo di posa, con un articolo in cui ho dato l’anima, molto più lungo di questo, che spero comunque vi sia piaciuto.

Dorothy 🌸

Newsletter-iloveremunni

[wysija_form id=”1″]

N.2 PREPARAZIONE E OSSIDAZIONE – Come fare l’henné rosso mogano – miniguida in 5 passi

Per ottenere un hennè rosso freddo bisogna evitare sostanze acide nell’impasto, che tendono a farlo diventare di un rosso molto più caldo e aranciato. Il mio segreto è impastare l’hennè col gel ai semi di lino.

Un errore comune è credere che per fare l’hennè sia necessario mescolare millemila ingredienti nell’impasto: yogurt, miele, olio, aceto, tisane… niente di più sbagliato. Continua a leggere

N.1 FAQ E ACQUISTO – Come fare l’henné rosso mogano – miniguida in 5 passi

Una pratica guida all’uso dell’henné naturale in polvere: tutti i miei segreti su come farlo, in particolar modo su come ottenere un henné freddo e color mogano, passo passo in 5 articoli-tutorial basati sulla mia esperienza.

F.A.Q.
  • Fa male? No, l’henné è una polvere ottenuta dall’essicazione delle foglie di una pianta, la lawsonia inermis, conosciuta da secoli per le sue proprietà coloranti.
    Avvolge il fusto del capello legandosi con la cheratina, quindi otterrete capelli più robusti, voluminosi, puliti più a lungo e con dei riflessi incantevoli.

  • Secca i capelli? Se già di vostro avete un capello molto secco, in parte questo è vero, ma nulla che non si possa ovviare con frequenti impacchi. Se avete i capelli grassi, l’henné asciuga il sebo in eccesso e vi permette di lavarli meno frequentemente.
    In uno dei post di questa serie vi svelerò il mio segreto per mantenere i capelli idratati facendo l’henné senza intaccare il suo meraviglioso potere purificante sulla cute.

  • Si può fare dopo la tinta? Bisogna aspettare un mese dall’ultimo trattamento chimico fatto sui capelli.

  • Che colore otterrò? Dipende dalla base dei vostri capelli. Tenete comunque conto che l’hennè AGGIUNGE colore, quindi andrete in ogni caso a scurire almeno un pochino la vostra base.

– Sui capelli castani riuscirete ad ottenere facilmente sia un rosso aranciato che un rosso mogano freddo. Per sapere come, non vi resta che aspettare il prossimo articolo di questa serie, in cui spiego tutti i trucchi per ottenere risultati così diversi.

– Una bionda arriverà facilmente ad un rosso chiaro (arancione irlandese), fragola, oppure ad un rosso fuoco; mentre impiegherà più tempo per ottenere un rosso mogano freddo e scuro (a meno che non si aiuti con l’indigo).

– Sui capelli neri si vedrà un riflesso mogano alla luce del sole. Mia opinione è che sui capelli così scuri sia molto meglio l’indigo per intensificare il nero e renderlo più profondo.

  • Qual è il migliore? Dove si compra? Quanto costa?
    Prima di tutto dobbiamo procurarci un henné degno di questo nome e di buona qualità, soprattutto che sia puro, senza picramato né altre miscele di erbe poco conosciute quanto poco efficaci.
    Dall’inci deve contenere solo lawsonia inermis. Io ne ho provati 5:

– Sfuso in erboristeria, 7 euro per 100 g, comprato solo una volta, costoso e senza inci.

– Erbavita in farmacia, ca. 8 euro per 100 g, veramente troppo costoso ma di buona qualità, molto fine.

Forsan, DSC02398all’Ipercoop, ca. 3,50 euro per 100 g: prezzo onesto, l’ho usato per più di un anno ogni mese. L’inci del forsan è perfetto: 100% lawsonia inermis, tuttavia la qualità è medio-bassa; è piuttosto sabbioso e il colore impiega un paio di applicazioni per diventare davvero evidente sui capelli castani.

 

 

 

Tazarine, 2 euro per 100 g, trovato in vendita in una sperduta macelleria islamica della mia città.
È il migliore in assoluto ad opinione di moltissime ragazze e anche secondo me. (Qui la recensione)
Purissimo e di qualità ultrafine, adatto anche per i tatuaggi (avete presente le mani delle spose indiane? Oppure quei tatuaggi che fate in spiaggia?). Il potere colorante è triplicato rispetto a tutti gli altri henné, di un rosso molto più carico e freddo.
Andate e chiedete senza paura, all’inizio sarà difficile farsi capire perché gli arabi lo chiamano “hennah”, ma sono sicura che se l’ho trovato io qui in provincia, lo troverete sicuramente anche voi.DSC03099DSC03100

 

 

 

 

 

 
– ho provato anche il Centifolia (qui la recensione completa), che per qualità e colorazione si avvicina moltissimo al Tazarine, forse quest’ultimo vira a un rosso leggermente più caldo. Per il suo prezzo (3 euro per 100 g, venduto in buste da 250 g) e per la sicurezza delle certificazioni che accompagnano questa marca francese, ritengo sia il miglior compromesso tra qualità, prezzo e reperibilità, in quanto il Centifolia è acquistabile con comodità online.

  • Quanto va tenuto? Ne parlerò nell’articolo N.4, dedicato all’applicazione e posa dell’impacco, comunque non meno di un’ora.
  • Quanto usarne? Dipende dalla lunghezza dei vostri capelli. Solo se avete i capelli a caschetto o fino alle spalle, 50 grammi possono bastare.
    Sui miei ne ho sempre usato 100 grammi, l’intera confezione, sia quando erano 95 cm, sia quando li ho tagliati a 73-74 cm.

  • Ogni quanto va fatto? Nulla vieta di farsi l’hennè anche ogni settimana, ed è comunque consigliabile applicarlo almeno una volta al mese per mantenerne le proprietà benefiche.
    Per favorire la stratificazione e intensificare il colore, le prime applicazioni sarebbe meglio farle ogni 2-3 settimane.

  • Quanto dura? Le prime applicazioni durano circa 3-4 settimane, parchè nel frattempo il colore scarica e non si è ancora stratificato. Se lo fate costantemente, dopo qualche mese il riflesso diventa permanente, sempre più rosso ed evidente.

La prossima settimana parlerò di come prepararlo e di come affrontare l’ossidazione dell’hennè.

Se avete altre domande, non esitate a commentare! Risponderò a tutte e mi fa piacere leggere le vostre considerazioni. ♥

 

Dorothy 🌸

Newsletter-iloveremunni

[wysija_form id=”1″]

Viscaplus – opinione e ingredienti – integratore per la caduta dei capelli – CANOVA

DSC02361Viscaplus di Canova è un integratore alimentare tricologico pensato come rimedio alla caduta dei capelli.

Si presenta sotto forma di capsule gelatinose piuttosto morbide, dal colore bruno e dal sapore dolciastro.
La confezione da 30 capsule costa ca. 28 €, mentre quella da 60 capsule viene venduta al prezzo (sempre variabile) di 46 €. Si acquista in farmacia e parafarmacia, ma anche online: ad esempio qui, a prezzo anche più conveniente.

Anche se i miei capelli non appaiono particolarmente stressati, da quando mi sono resa conto di averne persi moltissimi uso ciclicamente degli integratori mirati che mi permettono di ricostruire una chioma sana e folta dopo periodi di particolare stress. Ritengo infatti che prevenire sia sempre meglio che trovarsi a dover curare situazioni irrecuperabili (o di più difficile trattamento).
Viscaplus è uno dei tanti integratori che negli anni ho provato, e devo dire che la mia opinione in merito è abbastanza controversa.

Dato che si trova in qualsiasi farmacia e parafarmacia, nonchè online, ho ritenuto che comunque fosse utile farvi sapere come mi ci sono trovata e che risultati (scarsi) ha dato, consapevole del fatto che non tutti possono essere sensibili a tematiche cruelty free, discorso che questo integratore inevitabilmente comporta.

Recensione & commenti:
Dopo tre mesi di trattamento con una capsula al giorno, ho notato vari capellini corti che spuntavano, e soprattutto un aumento della resistenza e della lucentezza alla base della chioma, ossia i centimetri usciti durante l’assunzione di questo integratore.
La caduta dei capelli si è arrestata già dopo le prime due settimane e non ho avuto alcun tipo di problema a livello digestivo, visto che molti integratori causano reflusso gastrico o bruciori di stomaco.

Allo stesso tempo devo dire che i risultati non sono stati nemmeno così eclatanti a fronte di una spesa di circa 70 euro: anche quando i nuovi capelli sono cresciuti, la chioma non mi sembrava particolarmente folta come mi è capitato dopo l’uso di altri integratori, segno che i bulbi più addormentati non sono stati stimolati dall’azione di questo integratore.

I benefici di Viscaplus si sono infatti esauriti nel momento in cui ho smesso di assumerlo, tanto che mi chiedo se con un’alimentazione più bilanciata non avrei potuto ottenere risultati simili.
C’è da dire che io non mi sono attenuta ai tempi di trattamento indicati dalla casa di produzione, in quanto la mia dermatologa mi consigliò di fare 2 o al massimo 3 mesi con una sola capsula al giorno, mentre sulle istruzioni consigliano di assumere DUE capsule al giorno, per almeno 4-6 mesi di trattamento.

Se considero che 4 mesi di assunzione a 2 capsule al giorno mi sarebbero costati 200 euro, per quanto Viscaplus possa sul lungo periodo rivelarsi efficace, mi rendo conto che si tratta di un prodotto che per ciò che contiene e per gli scarsi risultati secondo me non vale i soldi che costa, a meno che non si abbiano veramente molti denari da spendere.

In particolare, bisogna tenere conto che non agisce sui bulbi già morti, ma solo sui bulbi indeboliti, quindi risulta adatto solo alle fasi iniziali del problema della caduta dei capelli e per di più risulta un trattamento molto costoso.

Arriviamo quindi all’analisi degli ingredienti, che sembrano essere un concentrato di tante cose che fanno bene alla salute del capello e che agiscono dall’interno per via sistemica, nutrendo i bulbi cappilliferi attraverso la circolazione.

Ma Viscaplus vale davvero tutti i soldi che costa? Questi ingredienti sono davvero insostituibili con un’alimentazione più variata? Di certo le vitamine antiossidanti C ed E (acido ascorbico e tocoferile acetato) possiamo assumerle con integratori molto meno costosi o attraverso frutta e verdura… idem il ferro e la vitamina B6.

Ecco la lista degli ingredienti, dove ho segnato in rosa gli attivi:
Olio di semi di soia; gelatina alimentare; agente di resistenza: glicerolo; cartilagine di squalo idrolizzato su fosfato di calcio; olio di pesce ricco in epa e dha; l-cisteina; vitamina c (acido ascorbico); addensante: mono e digliceridi degli acidi grassi; l-metionina; ferro fumarato; d,1 alfa tocoferil acetato; emulsionante: lecitina di soia; ossido di zinco; coloranti: e172; d-calcio pantotenato; piridossina cloridrato (vitamina b6 cloridrato); solfato di rame; sodio selenito.

Alcuni di questi nutrienti pognono delle questioni:

  • La gelatina alimentare usata per il rivestimento delle capsule è nota impropriamente anche come colla di pesce, ma si ottiene dalla pelle, dalle ossa oppure dai tendini (le parti ricche di collagene) di maiali o bovini, che vengono sottoposti all’azione di reagenti chimici, fino all’estrazione in acqua calda di questo materiale particolarmente diffuso negli alimenti.
    Fonte: tesi di laurea dell’UniPa. Per una documentazione visiva c’è questo breve video NON cruento sulla commercializzazione di gelatina senza che il consumatore sappia da dove viene.  Purtroppo è utilizzata per la maggior parte delle capsule.
  • La cartilagine di squalo non ha alcun tipo di proprietà unica e insostituibile dal mondo verde, contribuisce solo al massacro di questi splendidi animali, la cui popolazione nelle acque americane si è già ridotta dell’80%. Tutto è partito quando imprenditori senza scrupoli hanno iniziato a millantare proprietà antitumorali e ricostituenti di questo prodotto: la cosmetica ha solo approfittato del grosso business che ne poteva derivare. Fonte: sito web del medico-chirurgo dott.Perugini. È il motivo principale per cui la composizione di questo integratore NON mi piace.
  • L’olio di pesce è ricco di EPA e DHA, è verissimo. Chi ha qualche nozione in scienze dell’alimentazione sa meglio di me queste due sostanze sono tipologie di omega 3, integrabili con del pesce grasso (salmone) o con integratori molto più economici (tipo questo) Chi è vegetariano potrà tranquillamente sostituirli con i  semi di lino. Basta infatti un cucchiaino di olio di semi di lino ogni giorno per mantenere ottimali i livelli di questi acidi grassi fondamentali per il nostro organismo (e fa sicuramente bene ai capelli).
  • La l-cisteina è un amminoacido (proteina) in larga misura di origine animale. Tuttavia, siccome in casi meno frequenti può essere ottenuta anche per sintesi oppure dai vegetali, occorre contattare di volta in volta il produttore per chiedere informazioni sull’origine della cisteina utilizzata.

Concludendo, si tratta di un integratore che permette di raggruppare diverse vitamine, proteine e acidi grassi essenziali per l’organismo e per coadiuvare un risanamento dei capelli, tuttavia, considerando l’utilizzo di cartilagine di squalo e in generale un range di micronutrienti facili da integrare diversamente, NON ve lo consiglio.

Spero che questo articolo possa esservi utile, come al solito vi saluto e vi aspetto al prossimo approfondimento… Non dimenticate di iscrivervi alla newsletter per restare sempre aggiornati!

Dorothy 🌸

Newsletter-iloveremunni

[wysija_form id=”1″]

schiarire-capelli-lozione-schultz

Schultz – lozione schiarente capelli – inci e opinione

Ho provato la  lozione schiarente Schultz anni fa, sia sui miei capelli naturali (scuri, castano freddo), sia più recentemente sui capelli hennati (hennè rosso) con la nuova formula.
In entrambi i casi volevo schiarire i capelli come se avessi passato un mesetto al mare, il racconto di com’è andata è abbastanza orrido e ansiogeno, soprattutto se l’idea di rovinare i tuoi capelli ti terrorizza. Procedi a tuo rischio e pericolo. Continua a leggere